Dopo aver dipinto per molto tempo a olio su tela, da una decina d’anni sperimenta diverse tecniche di pittura con l’aerografo su vetri sabbiati. La prima produzione sono i quadri “in trasparenza”, composti da due vetri dipinti all’interno e sovrapposti a una minima distanza l’uno dall’altro, senza fondo. In questo modo i disegni dei due vetri si completano, conferendo profondità e trasparenza all’immagine.
La produzione successiva ( “tecnica mista” ) vede immagini più complesse, in cui i vetri dipinti vengono avvolti, interrotti, a volte “spezzati” da linee materiche, ottenute con sabbie e cristalli di vetro, che si estendono sul fondo bianco. Fino ad arrivare alle opere più recenti (“frammenti di vetro”), in cui l’idea della frammentazione, e ricerca di ricomposizione, si esprime attraverso l’uso di vetri dipinti e spezzati, insieme a immagini intere e linee materiche.
L’AEROGRAFO
L’aerografo è composto da una penna con un serbatoio per il colore, collegata a un compressore che, spingendo l’aria nella penna, nebulizza il colore spruzzandolo nella direzione e con l’intensità voluta.
É molto usato nella grafica.
Per utilizzarlo su vetro, sono stati usati colori da vetro trasparenti, a solvente, che non richiedono cottura.
Questi colori, nebulizzati sul vetro sabbiato, non lo rendono trasparente e brillante come quando vengono stesi a pennello, ma lo lasciano translucido, conferendo all’immagine una maggiore leggerezza.